Layout del blog

Come individuare la placca?

Spesso la placca batterica si riconosce ad occhio nudo. Si annida al colletto dei denti o fra un dente e l’altro dove si può vedere una patina bianco-giallastra spesso associata ad infiammazione delle gengive che appaiono gonfie ed arrossate. Un metodo efficace per visualizzare la placca batterica è l’uso delle compresse rivelatrici di placca. Queste compresse sono costituite da un colorante che si salda alle sostanze della placca evidenziandole in modo molto netto. 

9 settembre 2024
L'ortodonzia invisibile rappresenta una rivoluzione nel campo dell'ortodonzia moderna, offrendo ai pazienti la possibilità di correggere i difetti dentali in modo discreto ed efficace. Questo innovativo trattamento si basa sull'utilizzo di apparecchi trasparenti e rimovibili, noti come allineatori, che vengono personalizzati per adattarsi perfettamente alla struttura dentale di ciascun paziente. A differenza degli apparecchi tradizionali, gli allineatori dell'ortodonzia invisibile sono praticamente invisibili agli occhi esterni, consentendo ai pazienti di sorridere con fiducia durante tutto il percorso di trattamento. Questo non solo elimina l'autocoscienza legata all'aspetto metallico degli apparecchi convenzionali, ma rende anche più agevole la routine di igiene orale quotidiana, poiché gli allineatori possono essere rimossi per mangiare e pulire i denti. Uno dei principali vantaggi dell'ortodonzia invisibile è la sua capacità di correggere una vasta gamma di problemi dentali, tra cui malocclusioni, sovrapposizioni, e spazi tra i denti, garantendo risultati estetici e funzionali superiori. Grazie alla tecnologia avanzata utilizzata nella progettazione degli allineatori, i pazienti possono beneficiare di un trattamento personalizzato e confortevole, con tempi di guarigione più rapidi rispetto ai metodi tradizionali.  Inoltre, l'ortodonzia invisibile offre una maggiore flessibilità rispetto ai trattamenti convenzionali, poiché gli allineatori possono essere facilmente rimossi per eventi speciali o incontri importanti. Questa caratteristica rende il trattamento ideale per chi desidera migliorare la propria salute dentale senza interrompere lo stile di vita abituale. In conclusione, l'ortodonzia invisibile rappresenta un'opzione all'avanguardia per chi cerca un sorriso perfetto in modo discreto e conveniente. Grazie alla sua efficacia, comodità e estetica superiore, questo innovativo approccio all'ortodonzia continua a guadagnare popolarità tra pazienti di tutte le età in cerca di un sorriso luminoso e ben allineato.
12 agosto 2024
Il trattamento ortopedico-funzionale ha l’obiettivo di ridurre o di eliminare problemi scheletrici nel paziente in crescita come ad esempio:
12 agosto 2024
La persistenza del succhiamento del dito in un bambino tra i 3 ed i 4 anni si trasforma in una abitudine scorretta che non bisogna sottovalutare e cercare di correggere. Basta offrire più attenzioni ed armarsi di pazienza.
30 luglio 2024
Il filo interdentale è l’unico mezzo in grado di rimuovere la placca batterica dagli spazi interdentali. Viene inserito delicatamente fra un dente e l’altro in modo da potersi adattare alla superficie interdentale dei denti contigui; una volta giunto a contatto con la superficie del dente, viene premuto su questa e rimosso verso l’alto in modo da trascinar via la placca batterica.Va utilizzato prima dello spazzolino in modo che quest’ultimo poi possa finire di rimuovere completamente la placca batterica che il filo ha snidato dagli “anfratti “interdentali.
30 luglio 2024
L’alitosi, se di origine buccale, spesso è causata da una cattiva igiene orale, fumo, alimentazione scorretta.
30 luglio 2024
No, lo sbiancamento professionale non fa male ai denti; deve però sempre essere preceduto da una seduta di igiene orale e da una visita odontoiatrica volta a valutare la condizione di salute del cavo orale e dei denti.
30 luglio 2024
Sì, è sempre necessario per la pulizia degli spazi interdentali. Nelle persone affette da parodontite può essere sostituito dallo scovolino interdentale. Esistono poi dei fili specifici per i portatori di protesi fissa come il superfloss o montati su forcelle per facilitarne l’utilizzo nelle zone posteriori.
30 luglio 2024
Per pulirsi bene i denti è indispensabile l’uso dello spazzolino, manuale o elettrico. Dentifricio e colluttori sono degli ottimi ausili, anche se non indispensabili. Lo spazzolamento deve essere sistematico e riguardare tutte le superfici dentali. Per poter far cio’ il tempo necessario è almeno 4-5 minuti. I denti vanno puliti anche negli spazi interdentali e l’unico mezzo per farlo è usare il filo interdentale.
30 luglio 2024
No, in nessun caso. Se esiste un affollamento, con il tempo peggiora e se c’è un problema scheletrico può complicarsi con la crescita. A che età bisogna iniziare un trattamento ortodontico? Dipende dalla gravità della malocclusione, a volte anche molto precocemente se esistono problemi scheletrici importanti o abitudini viziate (succhiamento del dito, difetti di deglutizione o fonazione ecc.). Si parla allora di ortodonzia intercettiva. Una persona adulta può effettuare un trattamento ortodontico? Assolutamente sì, previa valutazione clinica, radiologica ed estetica.
30 luglio 2024
La perdita di un dente è sempre un evento che modifica in peggio l’equilibrio della nostra bocca. A parte l’eventuale danno estetico, la mancanza di un dente determina una serie di fenomeni compensatori negativi a carico dei denti rimanenti. Lo spazio edentulo tende a chiudersi, il dente antagonista a quello mancante (il dente che “ci masticava contro”) tende ad estrudere (uscire dall’alveolo): la masticazione perde la sua iniziale armonia. Maggiore il numero dei denti mancanti, più ampie le modifiche descritte. Rimettere il dente mancante è quindi un rimedio necessario per evitare questo decadimento della bocca. Cosa è meglio per sostituire il dente? La domanda oggi si pone perché si è diffusa l’implantologia e quindi posizionare impianti (che sono le “radici”artificiali dei denti mancanti) è divenuta una metodica comune. L’implantologia è un’alternativa alla protesi tradizionale, quella che si appoggiava ai denti contigui allo spazio edentulo, che venivano rimpiccioliti e ricoperti per consentire il posizionamento di un “ponte”. La scelta fra queste due possibilità è demandata alla valutazione dello specialista che decide nel singolo caso quale sia la metodica con maggiori possibilità di successo e con il minor costo possibile (sia biologico che economico) per il paziente. Ogni caso è un caso a se’, ma esistono delle regole generali. Escludendo tutte le rare condizioni di salute generale compromessa (e di rifiuto psicologico irrazionale) che sconsigliano la chirurgia orale e che quindi devono essere trattate con la protesi tradizionale, negli altri casi si opta per quest’ultima quando i denti contigui allo spazio edentulo sono già di per sé candidati ad essere ricoperti. Non avrebbe senso allora posizionare un impianto vicino a denti comunque incapsulati che avrebbero potuto reggere un ponte tranquillamente. Al contrario,se i denti vicini al dente mancante fossero integri, sarebbe un costo biologico non giustificato limarli per costruire il “ponte”. Tutte le condizioni in cui l’implantologia richiede metodiche chirurgiche aggiuntive (ricostruzione di mascellari atrofici, per es.) vanno valutate attentamente per una possibile alternativa protesica non impiantare. Per contro denti con stabilità compromessa dalla parodontopatia, anche se integri, possono non essere buoni pilastri di ponte e la protesi supportata da impianti diviene la prima scelta. Quando i denti mancanti sono numerosi, la scelta diviene ulteriormente più difficile perché l’alternativa si pone fra protesi fisse su base implantare e protesi mobili (ad appoggio mucoso,dentale o misto) quindi due risultati non propriamente sovrapponibili. I criteri decisionali si complicano ulteriormente ed il fattore economico (il costo dell’implantologia e della protesi) diviene spesso discriminante. Possiamo concludere ripetendo che la scelta finale di “cosa è meglio per sostituire un dente” è sicuramente demandata allo specialista che, essendo l’unico ad avere presenti tutti i criteri della decisione stessa, deve sforzarsi di chiarirli al paziente dopo averli valutati egli stesso con competenza, onestà e completezza.
Altri post
Share by: